Perché voglio parlarti di autostima

Mi occupo di psicologia e psicoterapia con un approccio accogliente e centrato sulla persona, e proprio da questa visione desidero partire per parlarti di autostima. Non la considero un concetto astratto o accademico, ma qualcosa che vivo e incontro ogni giorno nel mio lavoro: un’esperienza concreta che influenza le scelte, le emozioni e le relazioni di ciascuno di noi.

Quando l’autostima è fragile o ferita, sento spesso le persone dirmi che non riescono a esprimersi pienamente, che dubitano di ogni scelta o che si sentono facilmente influenzabili. E so bene quanto questo possa bloccare e far soffrire.

In questo articolo – pensato per te che forse senti che qualcosa dentro non va, e che desideri finalmente una trasformazione reale – voglio accompagnarti a esplorare cosa accade quando l’autostima vacilla, da dove può originare e come, insieme, possiamo lavorarci.

Come riconosco un’autostima debole

Quando la mia autostima è compromessa, mi accorgo che emergono alcuni segnali ricorrenti. Magari ti ritrovi anche tu in queste sensazioni:

  • Sono molto critico con me stesso: “Non valgo abbastanza”, “È colpa mia”, “Tanto non ce la farò”.
  • Cerco spesso approvazione dagli altri e faccio fatica a sostenere un conflitto.
  • Mi confronto continuamente con chi considero “più bravo” o “più fortunato”.
  • Evito sfide, progetti o opportunità perché ho paura di sbagliare.
  • Faccio fatica a dire “no” e a far rispettare i miei confini.

Questi non sono segni di debolezza. Sono segnali. Indicano che dentro di me c’è una voce critica che continua a sussurrare che non valgo abbastanza o che non merito. E quella voce, di solito, nasce da ferite più antiche.

Le radici della mia autostima: cosa c’è dietro

Molte persone immaginano che si debba chiedere aiuto solo per “grandi problemi”, ma non è così. Spesso la bassa autostima nasce da tanti piccoli vissuti accumulati nel tempo.
Nella mia esperienza, le principali origini sono:

  • Le esperienze infantili o adolescenziali: trascuratezza emotiva, critiche ripetute, paragoni continui, bullismo, oppure aspettative troppo alte o troppo assenti.
  • Le relazioni affettive o sociali adulte: sentirsi poco considerati, dipendere emotivamente, annullarsi pur di essere accettati.
  • Eventi stressanti o traumatici: separazioni, perdita del lavoro, mobbing, bullismo.
    Con l’EMDR lavoro spesso proprio su questi eventi, anche quando non sembrano “giganti”, ma hanno comunque lasciato un segno.
  • Credenze profonde su sé stessi: “Sono sbagliato”, “Non valgo”, “Non posso cambiare”.
    Credenze che diventano lenti distorte attraverso cui vedo me stesso e il mondo.

Perché è importante che me ne prenda cura adesso

Lasciare che una scarsa autostima prenda il controllo della mia vita può avere conseguenze concrete:

  • Mi impedisce di provare gioia in modo autentico.
  • Complica le mie relazioni: posso temere l’intimità o dare troppo pur di essere accettato.
  • Rallenta la mia crescita personale e professionale.
  • Aumenta ansia, insicurezza e, a volte, sintomi depressivi.

Decidere di lavorarci significa scegliere consapevolmente di interrompere queste dinamiche. E farlo ora può davvero cambiare la direzione della mia vita.

Cosa posso fare concretamente

Prima ancora di intraprendere un percorso professionale – o magari parallelamente – posso iniziare da alcuni passi semplici ma estremamente efficaci.

Osservare la mia voce interna
Inizio a notare quando la mia mente pronuncia frasi come:
“Non ce la farò”, “È colpa mia”, “Non sono capace”.
Le scrivo, le guardo da fuori.

Cambiare il dialogo
Quando arriva un pensiero critico, provo a rispondere in modo più realistico:
“Sto facendo del mio meglio”, “Sbagliare è umano”, “Posso chiedere aiuto”.
Non è autoinganno: è allenamento emotivo.

Scegliere una piccola sfida
Faccio qualcosa che mi mette leggermente a disagio, ma che posso affrontare.
Un piccolo passo alla volta costruisce fiducia.

Creare una rete di supporto
Parlo con qualcuno di cui mi fido.
Condividere ciò che provo cambia la percezione che ho di me.

Valutare un percorso professionale
Se sento che il carico è troppo grande, posso scegliere di chiedere aiuto.
Un ambiente accogliente e sicuro può offrirmi gli strumenti per conoscermi meglio, definire i miei confini e affrontare le difficoltà in modo più consapevole.

Come posso aiutarti con il mio lavoro

Nel mio lavoro clinico mi impegno a offrire un percorso che non si limiti ai sintomi, ma che metta al centro te e il tuo vissuto.
Ecco cosa posso offrirti:

  • Un approccio accogliente, centrato sulla persona e sulla sua storia.
  • L’utilizzo dell’EMDR per elaborare traumi o esperienze che hanno compromesso la tua autostima.
  • La possibilità di svolgere le sedute anche online, se per te è più comodo.
  • Un percorso orientato alla tua autonomia emotiva: non solo “ti ascolto”, ma ti accompagno ad acquisire strumenti concreti per gestire emozioni, relazioni e confini.

Una persona che ho seguito ha scritto:
“Mi ha fornito gli strumenti necessari per affrontare i problemi con maggiore consapevolezza, insegnandomi come relazionarmi in modo più sano alle difficoltà.”

Se l’autostima è la base di una vita autentica e libera, io posso aiutarti proprio a ricostruire quella base.

Verso una nuova autostima — Conclusione

Lavorare sull’autostima non significa diventare perfetti: significa diventare veri, più consapevoli, più vicini a ciò che desideriamo essere.

Con il giusto supporto, puoi trasformare quella voce critica che ti accompagna da anni in una voce più saggia, capace di sostenerti invece che giudicarti.

Se ti riconosci in quello che hai letto, non rimandare ancora.
La tua autostima è un investimento su di te, oggi.
E sì: meriti di star bene.


Dott.ssa Maria Carmela Lavacca
Psicologa, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR a Bergamo (BG)

Aree di intervento


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